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Misteri antichi e Misteri cristiani. |
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Ricordiamoci ora l’evento capitale dell’iniziazione egiziana (che diverrà più tardi quella dei “puri” dei perfetti nel catarismo pirenaico). L’iniziato passava tre giorni e tre notti in un sarcofago. Durante questo periodo, compiva il suo viaggio nell’altro mondo, secondo il suo grado di avanzamento. Allorquando se ne ricordava al suo risveglio, e aveva visitato in anticipo l’impero dei morti, era come risuscitato e “due volte nato”, secondo il linguaggio dei templi. Il Cristo anche (come Giona nel ventre della balena), compie il suo viaggio cosmico durante la sua messa nella tomba, prima della sua risurrezione.
Qui ancora, c’è parallelismo tra l’iniziazione antica e i nuovi misteri portati al mondo dal Cristo.
Parallelismo ma anche allargamento immenso: perché il viaggio astrale di un Dio, che abbia passato la soglia della morte terrestre, doveva essere di un ben altro genere e di una portata ben diversa della timida bordata di un semplice mortale nel reame dei morti, sulla barca d’Iside. (Questa barca in realtà, era il corpo eterico dell’iniziato, strappato dal maestro al corpo fisico).
Cristo mostrò a queste anime perdute le strade celesti, esattamente come il “secondo cerchio dell’Inferno di Dante”.
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